Il mio libro Me lo dai un bacio?

Ecco la scheda del mio libro
Me lo dai un bacio?...clicca qui

mercoledì 19 ottobre 2016

Buon Compleanno Chuck Berry

'Chuck Berry il più grande rocker di tutti i tempi', così lo ha definito la rivista Rolling Stones, ha compiuto il 18 ottobre 2016, 90 anni. Tanti auguri Chuck Berry.
Io gli dedico questo post su questo blog poiché non a caso lo cito nel libro Bourbon & Viagra. Di più faccio suonare il protagonista del mio libro nel suo locale a St. Louis nel Missouri...a pochi chilometri da casa sua a Columbus.
E’ a East St.Louis che muove i suoi primi sogni un ragazzo di nome Miles Davis. Tra le sue strade, Ike e Tina Turner preparano i litigiosi anni del soul. Non è un caso che "St.Louis Blues" sia, nel 1914, una delle prime lacrime sprigionate dal dolore in 12 misure. La musica del diavolo e delle sue poesie tristi e maledette. A St. Louis accadono nel mio libro fatti importanti, Intanto bisogna sapere che in questa città si incontrano stili e influenze che preparano a una delle più grandi rivoluzioni musicali del Novecento: una mistura esplosiva di country bianco e blues di colore che ammalierà i giovani di un’intera nazione. Sì proprio a St.Louis, per merito di un chitarrista nero nasce il 'rock and roll'...senza togliere nulla a Elvis Presley.
Le sue canzoni come 'Maybelline'(1955), 'Roll Over Beethoven' (1956), 'Rock and Roll Music' (1957) e 'Johnny B. Goode' (1958), hanno reso il rock and roll una musica di successo generazionale di un'epoca e influenzato tutto il rock successivo a livello mondiale.

Se tu volessi dare un altro nome al rock and roll, lo potresti chiamare Chuck Berry" (John Lennon)
"C’è stato un momento nella mia vita nel quale l’unica cosa che volevo era imparare a suonare come Chuck Berry" (Keith Richards)

Johnny B. Goode -ascoltabile nel video- è poi l'unica canzone rock-and-roll incluso nel Voyager Golden Record (le registrazioni musicali inserite nella sonda spaziale Voyager lanciata nel 1977 e destinati a qualsiasi entità intelligente presente nello Spazio).

giovedì 13 ottobre 2016

il Nobel per la Letteratura a Bob Dylan

Il Nobel per la Letteratura 2016 è andato a Bob Dylan per aver creato una nuova espressione poetica nell'ambito della tradizione della grande canzone americana".

Ecco come ne parlo nel mio libro Bourbon & Viagra.

(pag. 41) 'A Memphis raggiungo il locale che mi aveva segnalato l'amico John, verso sera. Sono nel cuore della Beale Street. Qui la musica è in ogni angolo. Qui c'è soprattutto blues, ma non manca il country, in ristoranti e clubs sempre pieni di turisti. Il locale dove suonerò è un Rock Cafè. Con quel Charles, a cui avevo telefonato su indicazione di John, abbiamo concordato la scaletta di canzoni. Il mio repertorio comprende anche molte canzoni che potrei definire di country rock. Sono successi di Bob Dylan e di Bruce Springsteen. Tra i brani eseguiti ho messo anche Stuck inside of Mobile With the Memphis blues again. Per cantarla ho chiesto a Charles lo spartito perché le parole non le ricordavo. Mi sembra giusto: è un testo tra i più poetici e insieme più indecifrabili di Bob Dylan.
Well, Shakespeare, he's in the alley / With his pointed shoes and his bells/Speaking to some French girl / Who says she knows me well / And I would send a message / To find out if she's talked/But the post office has been stolen/ And the mailbox is locked / Oh, Mama, can this really be the end / To be stuck inside of Mobile / With the Memphis blues again.
Shakespeare, è nel vicolo / con le sue scarpe a punta e le sue campane / Sta parlando ad una prostituta/che dice di conoscermi bene / Ed io vorrei spedire un messaggio / per scoprire se ha parlato / Ma l'ufficio postale è stato rubato e la cassetta postale è chiusa / Oh, Mamma, può essere veramente la fine/essere di nuovo bloccato a Mobile / col blues di Memphis.

Inoltre nel mio libro cito altre canzoni di Bob Dylan:

All Along The Watchtower / I like a Rolling Stones /Blowing in the wind/ Knockin' on Heaven's Door

Ecco il video i quest'ultima.

Robert Allen Zimmerman, nato a Duluth il 24 maggio del 1941, a 75 anni con la vincita del Nobel ha spiazzato tutti...come quando il premio Nobel per la letteratura fu dato a Dario Fo. Bisogna dire però che Bob Dylan ha segnato molto la storia della musica americana e poi del mondo delle canzoni; ha portato il genere folk -country a livelli sorprendenti. Tutti ricordano quel viso da ragazzino serio che cantava con l'armonica in bocca. Un ragazzo timido che non si aspettava il successo e che ogni volta cercava di schivare giornalisti e domande. Non voleva apparire una icona di qualche movimento anche se la sua canzone Blowing in the wind era divenuta un inno pacifista. Insomma, non seguì l'impegno di Joan Baez che l'aveva spronato ad uscire dal suo riserbo.

Comunque per la cultura americana resta un grande. Come ha detto Bruce Springsteen nel discorso a gennaio 1988, alla cerimonia di inclusione nella Rock and Roll Hall of Fame: "Bob ha liberato le nostre menti nello stesso modo in cui Elvis ha liberato il nostro corpo. Ci ha dimostrato che il fatto che questa musica abbia una natura essenzialmente fisica non significa che sia contro l'intelletto".

domenica 9 ottobre 2016

I saw the light (ho visto la luce)

I saw the light (ho visto la luce), è un film il cui titolo riprende un grande successo di Hiram 'Hank' Williams, raccontando i 29 anni vissuti dal cantautore diventato una icona del country. Hank Williams nacque il 17 settembre del 1923 e morì il 1 gennaio 1953 a meno di 30 anni. Egli fu uno dei più influenti musicisti del XX secolo. Uno dei maggiori autori del genere honky tonk.
La storia di Hank Williams si intreccia con la Grande Depressione e la Seconda Guerra Mondiale, ed è la storia di un uomo che incontra la musica molto presto, conosce fama e fortuna, viene sopraffatto dai vizi (alcool e droghe) e abbraccia la morte altrettanto presto: il suo corpo viene rinvenuto esanime sui sedili posteriori di una Cadillac, aveva solo 29 anni.
Egli compose le prime canzoni country che diedero poi avvio ai generi rock and roll, gospel e pop. I suoi figli e nipoti divennero tutti cantanti professionisti.

Il film, che è uscito quest'anno 2016, ed è l’adattamento cinematografico del libro Hank Williams: the biography scritto da Colin Escott e pubblicato nel 1994. Capello a tesa larga, chitarra al braccio, Hank Williams è diventato il simbolo mondiale del genere country. Nella sua breve carriera Hank Williams ebbe 12 canzoni al numero 1 della Hit Parade statunitense — Lovesick Blues, I'm So Lonesome I Could Cry, Long Gone Lonesome Blues, Why Don't You Love Me?, Moanin' the Blues, Cold, Cold Heart, Hey Good Lookin', Jambalaya (On the Bayou) , I'll Never Get Out of This World Alive, Kaw-Liga, Your Cheatin' Heart, Take These Chains From My Heart — ed innumerevoli brani nella top ten.

Nel 1943 Hank Williams conosce Audrey Shepard, ed i due si sposano qualche anno dopo. Lei diventa anche la sua manager, creandone una celebrità. Nel '46 Hank pubblica due singoli per la Sterling Rc's, Honky Tonkin' e Never Again, entrambi riscuotono un buon successo. Quell'uomo fragile aveva cambiato il modo di concepire la musica. Hank Williams fu un artista che nei tempi degli smoking, dei Martini Cocktail e dello stile distaccato dei vari Frank Sinatra e Dean Martin, parlava dell'America che il '29 se lo era sentito sulle spalle e nelle tasche, dei vagabondi e dei disperati, eroe puro dei mediocri e degli ignoranti; un artista che cercava la redenzione per quello che la vita gli aveva inflitto.

Sul sedile della Cadillac su cui Hank morì vennero trovate alcune lattine di birra ed il pezzo mai inciso Then The Fateful Day Came (Dunque il giorno fatale è giunto).
L'ultima canzone edita di Williams, dal titolo nefasto I'll Never Get Out of This World Alive (non uscirò mai vivo da questo mondo) usciva cinque giorni dopo la sua morte, in concomitanza con la nascita della sua figlia illegittima Jett Williams. La vedova Williams sposò a settembre dello stesso anno la star del Country Johnny Horton.

aggiungo anche questa canzone...l'ultima incisa che è anche profetica: