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martedì 15 aprile 2014

Quali cibi per l'amore?

Una volta molti cibi venivano considerati afrodisiaci, nel senso che stimolavano le proprietà amatorie; oggi invece per il segretario generale della Società Italiana di Urologia, Vincenzo Mirone, spazza via certi luoghi comuni su quegli alimenti.
Allora via il peperoncino da sempre considerato un alleato dell’uomo per la vita amorosa, può invece rivelarsi in molti casi un nemico. Se, infatti, è vero che, grazie al suo effetto vasodilatatore, porta maggiore afflusso di sangue al pene, è altrettanto vero che si tratta di un alimento irritante per la prostata, e l’irritazione prostatica porta ad un‘accelerazione dell’eiaculazione e dunque ad un forte danno per la sessualità.
Via anche i superalcolici, il luppolo e quindi la birra, i frutti di mare e il pepe.
Per quanto riguarda l'attività fisica, sempre per la Società Italiana di Urologia, bene corsa, calcetto e tennis ma attenti al sollevamento pesi e soprattutto la bicicletta, che può rivelarsi dannosa per l’apparato genitale.
queste notizie sono state riprese dal sito http://www.ladyblitz.it/
Per rimanere nello spirito del blog, aggiungo il link di un film del 1964 e quindi di 50 anni fa che racconta alcune divertenti storie su il sesso e il costume di allora.
Riguardo al cibo e alla bicicletta (su menzionati) c'è l'episodio dei bomboloni che è molto spiritoso.
Ecco il film: Frenesia dell'estate completo su youtube

domenica 6 aprile 2014

Notizia vera: Si è amputato il pene e l’ha gettato oltre il muro

Quello che è raccontato da una barzelletta è successo veramente: protagonista un trentenne residente a Livorno, ma di origine straniera, si è amputato il pene con un coltello. Il fatto è avvenuto in un parcheggio di mattina presto.
La cronaca su Il Secolo XIX dice che dopo essersi evirato, ha tamponato la ferita con bende e ghiaccio che aveva portato con sé per contrastare l’emorragia. Quindi ha chiamato soccorso col telefono. Non è la prima volta che il trentenne tentava di evirarsi: in passato aveva già tentato, ma senza riuscirci e il personale del 118 era intervenuto in tempo.
La barzelletta invece si conclude con la frase famosa, pronunciata dall'evirato: Finalmente! Era da trent'anni che mi stava sulle balle.