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lunedì 2 settembre 2013

L'aspetto metaforico del libro: Bourbon & Viagra


Ogni libro o storia si presta ad una lettura metaforica o sottotesto che rappresenta il valore vero dell'opera letteraria. Il mio libro Bourbon & Viagra, secondo il mio parere, richiama ad una condizione di sentimenti e di pulsioni difficili da sradicare e ancora caratterizzanti tipologie umane costanti. Il mito di Sisifo illustra bene la condizione umana: la fatica infinita per crescere. Un ricapitolare sempre la stessa storia. Insieme c'è implicita la paura di invecchiare.
Il percorso umano sempre diverso, ha nei corsi e ricorsi, qualcosa di simile, di uguale: ‘Venendo al dunque, la vita è sempre lo stesso vino vecchio in bottiglie sempre nuove. Cambiano i contenitori ma l'uva è la stessa che dà sempre la stessa antica ubriacatura.’ (Campbell).
Per questo abbiamo la condanna di ricapitolare l'evoluzione spirituale ogni volta. Per questo ci ritroviamo ad affrontare sempre il razzismo, le discriminazioni e la stupidità di molti comportamenti. Dobbiamo capire che l'unicità del nostro sentire e vedere non è divisibile e la saggezza non la si impara nel sentircela raccontare, ma la si conquista con il vivere: il tutto è una via di libertà.
Mi piace poi citare quello che magistralmente ha descritto Goethe:‘Dalla natura siamo circondati e avvinti e non ci è dato di uscirne e penetrarvi a fondo. Crea eternamente nuove forme, e ciò che era non ritorna, tutto è nuovo e tuttavia sempre antico. Il suo spettacolo è sempre nuovo perché crea sempre nuovi spettatori. Costruisce sempre e sempre distrugge. La vita è la sua invenzione più bella e la morte è il suo artificio per avere molte vite. Non conosce né passato né futuro; il presente è la sua eternità.’ (1783)
Ancora una citazione, quella di Albert Camus, dal mito di Sisifo:
'Lascio Sisifo ai piedi della montagna! Si ritrova sempre il proprio fardello. Ma Sisifo insegna la fedeltà superiore, che nega gli dei e solleva i macigni. (...) Questo universo, ormai senza padrone, non gli appare sterile né futile. Ogni granello di quella pietra, ogni bagliore minerale di quella montagna, ammantata di notte, formano, da soli, un mondo. Anche la lotta verso la cima basta a riempire il cuore di un uomo. Bisogna immaginare Sisifo felice.'.

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