Il mio libro Me lo dai un bacio?

Ecco la scheda del mio libro
Me lo dai un bacio?...clicca qui

giovedì 14 novembre 2013

Recensione di Ignazio Gulotta al mio libro

Oggi ho avuto la gradita sorpresa di vedere pubblicata sul sito web: distorsioni.net, una recensione di Ignazio Gulotta.

'Mamma, non lasciare che i tuoi figli crescano fino ad essere cowboy / Non lasciarli prendere chitarre e guidare vecchi camion / Falli diventare medici, avvocati, e così via / Mamma, non lasciare che i tuoi bambini crescano fino ad essere  cowboy / Quelli non sapranno mai stare a casa e saranno sempre soli / Anche con la persona che amano.
Le parole di questo country, citate nel romanzo di Boratto, esemplificano nel più efficace dei modi l’atmosfera che si respira fra le sue pagine, perché “Bourbon & Viagra” è il ritratto, narrato in prima persona, di un settantenne cantante country, Martin Hedger, spirito ribelle e solitario, mai domo, sempre in sella alla sua Harley Davidson vagabondando di città in città per tenere i suoi show, che si concludono immancabilmente con una focosa nottata d’amore con qualche attempata fan. Già perché il nostro predilige donne di mezza età, formose e disinibite con cui farsi una bella bevuta e poi a letto, con l’aiuto della magica pillolina rosa'.
E ama esibirsi in locali western davanti a un pubblico forse un po’ ruspante piuttosto che in asettici teatri. A poco valgono i rimproveri e i rimbrotti di Maryann, la figlia che vive in Toscana col facoltoso marito italiano, che vorrebbe che il padre si desse una calmata e conducesse una vita più regolare e consona all’età, ma un cowboy ama stare on the road, non la quiete domestica. Due avvenimenti rischieranno di determinare cambiamenti e di aprire inedite riflessioni sulla sua vita: la scoperta di un figlio avuto dieci anni prima da un rapporto occasionale e un incidente stradale che lo costringe a casa su una sedia a rotelle. Noi seguiamo in un unico, incessante flusso di coscienza i ragionamenti e le riflessioni di Martin Hedger e attraverso di essi facciamo un viaggio nel mondo della musica country e della provincia americana, un mondo che Boratto mostra di conoscere e amare, collocandosi così fra i tanti italiani che si nutrono e si ispirano all’immaginario americano. Forse qualche soluzione narrativa può apparire non troppo originale - la lettera che annuncia l’esistenza del figlio - ma la costruzione del personaggio è credibile e noi la seguiamo con interesse, così come i personaggi di contorno rappresentano un bel contraltare al monologo del protagonista, un bel gruppo di perdenti e di solitari.
'Ma la solitudine non è in fondo la condizione di tutti?...La verità è che quel country, quel campagnolo che insegue le sue origini e racconta storie ben piantate per terra, in fondo è un solitario che si racconta una vita senza molte prospettive'

Nessun commento:

Posta un commento